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Questo romanzo di Erminia dell'Oro è qualcosa di insolito rispetto alla sua consolidata produzione che è stata caratterizzata da romanzi con strutture narrative intense e articolate da una parte, dall'altra da una ricchissima produzione per l'infanzia. Da segnalare fra l'altro il testo per ragazzi "Dall'altra parte del mare" pluripremiato e con alti riconoscimenti.
Vedere ogni notte le stelle presenta una struttura narrativa più attenuata, più diluita perché è incentrata sui sentimenti, rappresenta una riflessione, un bilancio del rapporto ch'è c'è stato fra la protagonista, Milena, e la madre, ormai sola perché la relazione con il marito era entrata in crisi forse a causa della morte prematura di un'altra figlia, di cui conserva ancora tenero ricordo e legame con oggetti che le appartenevano.
Gli ambienti sono ancora quelli delle due zone geografiche in cui la vita di Erminia dell'Oro si è sviluppata, l'Italia e l'Eritrea, e tuttavia l'attenzione agli sviluppi psicologici descritti, fanno porre in secondo piano gli aspetti spaziali.
Non sono solo ricordi, ma lettere e oggetti che determinano questo dialogo ormai impossibile perché la madre di Milena, in fin di vita in Eritrea, non può più rispondere o intervenire nelle dinamiche di vita della figlia, la quale però sente il dovere come ultimo gesto di attenzione e amore di precipitarsi ad Asmara per cogliere l'ultimo sguardo della madre che forse prima di morire la sta aspettando e chiuderà gli occhi per sempre dopo aver visto la figlia l'ultima volta. Non sapremo mai se quando la figlia sarà andata in ospedale a vederla la madre l'avrà riconosciuta. E' sufficiente per la struttura del romanzo che abbiano incrociato gli occhi per l'ultima volta perché la madre avrà sentito di aver terminato definitivamente il suo compito di madre e la figlia alla fine sentirà la stranezza di "non essere più figlia".
Il tessuto di relazioni, di sentimenti fra madre e figlia si snoda fra flash-back , ricordi, lettere che sono riproposte come evidenziazione della intensità di questa relazione, climi di casa, di atmosfere che poi sono gli elementi costitutivi di una personalità.
Una madre che tenta ancora di gestire in la figlia e questa che cerca di mantenere la sua autonomia e la sua indipendenza.
Il romanzo è una delicata espressione di sentimenti che si snoda senza essere mai lamentevole, né puramente sentimentale.
Ancora una volta Erminia Dell'Ora rivela maestria, misura e delicatezza nell'intessere una narrazione che se non condotta bene rischiava di scivolare in sentimentalismi e romanticherie decadenti.

22-06-2010

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